GB in “Guarda me cosa dicio” 28

Turbamenti: voleva prendere un gelato e giocare col cugino prima di andare a casa, ma il carretto con quell’uomo che gridava gelati era già passato e il cugino è tornato a casa.
“Dai Giò, un gelato possiamo prenderlo lungo la strada.”
“Ma quello che mi turba non è il gelato…”

“Scusa mamma, con tutto il rispetto, ma sono più fico di te.”

Ieri sera mentre lo si abbracciava per la buonanotte: Sei bellissima, mamma.
Mamuska: Oh, tesoro, grazie, anche tu sei bellissimo.
GB: No, intendevo che sei bellissima dentro. Sei una bella persona.
Mamuska: Ah.
GB: Però sei pure carina, si.
Mh.

“Mamma, se mi metti in un tuo libro mi devi chiamare Acrobic Man. Oppure Mini Boy. O Bastoncello.”

Ultimamente GB chiede di portarlo a qualche concerto dei suoi artisti preferiti. La risposta il più delle volte è: “ci dispiace, Giò, è morto”.

Questi giorni un gioco è cambiare nome alle “razze” o i modelli delle macchine, che so, Fiat diventa Feat, Opel diventa Apple. La Giulietta è diventata Alfa Shakespeare.

Su sua espressa richiesta segnaliamo due nuovi termini: “Zampastico” e “Gattastico”.

GB ha un titolo interessante: I gatti del castello di Roccato. Ora dobbiamo insistere per fargli buttar giù una storia.

Gira un video in cui i genitori sono diventati Alessio Ciccetti (poi Selmanti) e Alessandra Mastonardi (poi Mastronardi per completare l’omonimia). Lui è Emilio Guerri.

“Chi di pena ferisce di pena perisce”.

“Come va il mal di testa Giò?”
“Peggio.”
“Come peggio, non ti sta passando?”
“Sta peggio il mal di testa, io sto meglio.”

I siparietti di Giò e Vale:
“Mamma, come si chiama questa canzone?”
Ma chi se ne importa.”
“A me! A me importa.”
“Ma cosa?”
“Come si chiama questa canzone.”
“Ma chi se ne importa!”
“Come fa a non importarti?”
(Ad libitum)

Continua la saga della sensibilità: “Non voglio essere così sensibile!” (dopo un piantone epocale in occasione di Coco)


4 risposte a "GB in “Guarda me cosa dicio” 28"

      1. AH Sì… lo riscrivo a memoria và.

        Caro GB, per carità resta sensibile così che ci serve un mondo di persone sensibili! Poi dì ai due parents di inviare all’Accademia della Crusca “zampastico” e “gattastico” perché io li voglio utilizzare senza che l’editor mi bacchetti!

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