Le cinéma selon Lietta

Ogni settimana che dio manda in terra un noto settimanale di sinistra, nella sua rubrica denominata “Cinema”, ci consente di penetrare, tramite l’acuminata penna della celebre e celebrata autrice, nei più riposti segreti dell’arte filmica. Segue un ragionato compendio di tali impagabili perle ermeneutiche.

Nota per la lettura: attenzione, sono tutte vere.

Il film è imperfetto.

Il film è medio.

Il film mediocre.

Il film è intensamente originale.

Il film non è affatto male.

Non è riuscito affatto bene.

Edificante e pesante.

Il film è divertente.

Il film divertente.

Piuttosto divertente.

Si ride.

Il film è vivace e volgaruccio.

Commedia americana piuttosto ribalda.

Commedia amara ben pensata, ben recitata, ben fatta.

Questa commedia senza qualità.

Thriller psicologico molto riuscito.

Thriller solito ma bello.

Molto ben fatto, divertente, bello.

Buon debutto italiano.

Lo stile attento è convenzionale.

Accurato e particolarmente piacevole.

Agiografico ma bello.

Brutto, ma crudele e dinamico.

Film povero e non brutto.

Film solido, ben costruito, interessante.

Un grande film divertente ed intelligente con attori di grande qualità.

Protagonista, bellissima.

Protagonista bravissima.

Tizia non è mai stata così brava.

Tizio è bravissimo.

Un film inconsueto e bello.

Un film molto bello.

And so on…


3 risposte a "Le cinéma selon Lietta"

  1. Della serie: spieghiamo alla celebre e celebrata il significato della parola “ossimoro” e facciamole ingurgitare una sana dose di siero anti banalità.

    Buona settimana!

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